Comunicato #25

Prima l’uomo – Cardinale Arcivescovo di Bangui a Como il 5 agosto – Preghiere ed elevazioni spirituali in preparazione alla festa dell’Assunta

“PRIMA L’UOMO”: IL DOCUMENTO DI AZIONE CATTOLICA DIOCESANA, ACLI COMO, COMPAGNIA DELLE OPERE DI COMO-SONDRIO E CARITAS DIOCESANA

 

Pubblichiamo qui di seguito il documento a di alcune realtà laicali e pastorali della Chiesa di Como come contributo di pensiero sui temi dell’attualità. Il testo, dal titolo “Prendere la parola – Prima l’uomo – Laici, singoli e associati di fronte alle questioni sociali e politiche” viene diffuso attraverso “Il Settimanale della diocesi di Como”, il numero 31 in distribuzione con la data di giovedì 2 agosto 2018.

I  presidenti dell’Azione cattolica diocesana, delle Acli di Como, della CdO (Compagnia delle Opere) di Como-Sondrio e il direttore della Caritas diocesana, considerata la complessità della stagione che il nostro Paese e la nostra comunità stanno vivendo, si sono incontrati e hanno ritenuto di avviare un comune percorso per affrontare le sfide che toccano oggi la società e la Chiesa. Il testo che pubblichiamo, cui seguiranno in forme diverse altri contributi, vuole essere una prima occasione per promuovere un dibattito aperto al contributo di tutti.  Le preoccupazioni e le attese che stiamo vivendo nella nostra Città e nel nostro Paese ci trovano sempre più attenti e coinvolti. Ci sono molti interrogativi che bussano con insistenza alla porta della coscienza e chiedono risposte libere da ideologie, luoghi comuni, paure. Le domande vengono da situazioni locali, nazionali e internazionali di cui i media riferiscono oppure che si incrociano ogni giorno sul territorio. È nell’ascolto delle difficoltà e delle speranze di quanti vivono accanto o lontano che si forma la volontà di prendere la parola per esprimere un pensiero e assumere un impegno. Sono soprattutto le questioni concrete che si vivono nella nostra città e nel nostro territorio a chiedere di prendere posizione e formulare una proposta. Per compiere questo percorso è però necessario restituire l’autentico significato a parole che sono a fondamento della nostra cultura, della nostra convivenza civile, della nostra democrazia. Una di queste è la parola “uomo”, con la sua dignità che non conosce confini, con i suoi diritti e con i suoi doveri. Non si tratta di una questione astratta perché ogni giorno attorno a questa parola si misura la qualità delle scelte e lo spessore culturale e politico di chi ha responsabilità di governo della città. La parola “uomo” è fatta anche dai volti dei poveri, degli ultimi, degli immigrati, di chi lavora e di chi non ha lavoro, dei giovani, degli anziani, dei malati… Che senso dare allora a una graduatoria tra fragili condizioni di vita per stabilire a chi per primo occorre dare una risposta? Alla luce di questa domanda è doveroso prendere la parola per dire che l’alternativa all’ideologia viene dalla conoscenza, dal pensiero, dal confronto, dalla volontà di discernimento, dalla saggezza decisionale. In questa prospettiva la coerenza con il magistero sociale di papa Francesco e della Chiesa diventa irrinunciabile riferimento perché esprime un pensiero che non è per una parte ma è per il tutto. Occorre dunque restituire il significato autentico delle parole perché il loro sistematico svuotamento ha provocato e continua a provocare un impoverimento culturale e un’ambiguità dei linguaggi. Viene naturale a questo punto aggiungere un’altra domanda: quale idea di uomo emerge dalle scelte politiche che vengono proposte e realizzate sul territorio, quale di idea di uomo c’è nel costruire una città, nel tendere al bene comune? A nostro avviso “prima l’uomo” è il segno credibile della direzione che politicamente si vuole dare a progetti e percorsi di sviluppo, di coesione sociale, di giustizia. Questi progetti e percorsi non possono essere ridotti o rimossi da letture strumentali e ideologiche dei fenomeni culturali e sociali che interessano il territorio e il Paese. Ecco perché intendiamo affrontare questi temi chiedendo a chi ha pensieri diversi dai nostri di mettersi in gioco andando oltre le barriere culturali dei pregiudizi e degli “ismi”. Intendiamo così affermare che il prendere da laici la parola su fatti e problemi della città e del territorio vuole essere un’occasione perché alle domande di giustizia, di solidarietà e di sviluppo si possa rispondere a partire dalla consapevolezza che senza un’idea di uomo, libera da riduzionismi e strumentalizzazioni, non può esistere un’idea di città e neppure può esistere un’idea di popolo. Questa prima riflessione vuole inserirsi in un processo di informazione e formazione che intende rivolgersi alla nostra comunità diocesana per incoraggiarla e sostenerla in un proficuo dialogo con il mondo. È per questo irrinunciabile che i laici, singoli o associati, vivano nella Chiesa diocesana, impegnata in un Sinodo declinato con il tema della Misericordia, un esercizio permanente di corresponsabilità in cui condividere la loro vita nel mondo e il loro pensiero sul mondo.

 

DOMENICA 5 AGOSTO, IL CARDINALE ARCIVESCOVO DI BANGUI (CENTRAFRICA) PRESIEDE LA SANTA MESSA IN CATTEDRALE A COMO

Domenica 5 agosto, la Santa Messa delle ore 10.00, in Cattedrale, a Como, sarà presieduta dal cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, la capitale del Centrafrica. Il porporato è di passaggio in diocesi di Como grazie alla collaborazione e all’amicizia con l’associazione “Amici del Centrafrica – Onlus” e la Caritas diocesana. La Chiesa di Como e la Cattedrale, con il suo Capitolo, sono lieti di accogliere il fratello cardinale Nzapalainga, testimone di una Chiesa sorella, che fra mille difficoltà, annuncia il Vangelo in una terra, quella del Centrafrica, poverissima e perseguitata dalla guerra.

 

CATTEDRALE DI COMO – PREGHIERE ED ELEVAZIONI SPIRITUALI IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DELL’ASSUNTA

Da mercoledì 8 agosto, in vista delle celebrazioni per la solennità di Maria Assunta in cielo (15 agosto), alla quale è dedicata la Cattedrale di Como, si rinnova la tradizione della preghiera in preparazione alla festa mariana. In Duomo si alterneranno, principalmente i Vicariati della città di Como e limitrofi. La preghiera è in programma alle ore 17.30. L’8 agosto a fare da guida sarà il Vicariato di Cernobbio; giovedì 9 agosto, il Vicariato di Rebbio; venerdì 10 agosto, il Vicariato di Torno; sabato 11 l’animazione sarà a cura della Vita Consacrata; domenica 12 la Novena sarà all’interno della Santa Messa delle ore 17.00; lunedì 13 agosto, a fare da guida sarà il Vicariato di Como (ricordiamo che, sempre lunedì, alle ore 20.30, presso la Basilica di San Fedele, sarà celebrata una Santa Messa di suffragio in memoria del Maestro Luigi Picchi). Martedì 14 agosto, alle ore 17.00, è in calendario la Messa Vigiliare, cui seguiranno, alle ore 18.00, i Primi Vespri Solenni dell’Assunta. Mercoledì 15 agosto le Sante Messe, in Cattedrale, saranno secondo l’orario festivo. In particolare, si segnala, alle ore 9.30 la Recita dell’Ora Media; alle ore 10.00 il Pontificale presieduto dal vescovo monsignor Oscar Cantoni e, alle ore 17.00, la Santa Messa solenne con affidamento a Maria delle Famiglie della Città e della Diocesi. Sempre in preparazione alla solennità dell’Assunta, in Cattedrale torna l’iniziativa artistica “Firmamento musicale”. Nella settimana precedente la festa, ogni sera, le ampie navate del Duomo risuoneranno di musiche sotto le affascinanti volte illuminate. Per il programma vedi locandina allegata a questa mail. Pregevole e preziosa, ancora una volta, la collaborazione offerta dall’Associazione amici dell’organo di Breccia: una luce in più nello splendore artistico e spirituale di questa iniziativa agostana. Alla consolle degli organi della cattedrale si alterneranno diversi organisti: oltre al titolare e ad alcuni ausiliari della cattedrale, alcuni graditi ospiti, anche stranieri). Il programma delle esecuzioni appare variegato e comprende autori stranieri e italiani dal Seicento al Novecento: da Haendel a Messiaen, comprendendo anche musiche composte dai maestri di cappella del duomo di Como. I monumentali organi della Cattedrale (6515 canne disposte in cinque corpi diversi) sono chiamati per la loro particolare estetica “sinfonico-eclettici”: su di essi si possono eseguire musiche di epoche storiche anche molto lontane. Ci aspetta quindi un caleidoscopio di timbri e colori musicali, di accostamenti armonici appartenenti a mondi all’apparenza diversi ma che rivelano la bellezza unica di questa musica nata per la maggiore gloria di Dio (ad maiorem Dei gloriam), secondo l’espressione cara (anche) al grande Johann Sebastian Bach.