Comunicato nr. 22/2021

IN RICORDO DI SAN GIOVANNI PAOLO II IN VISITA ALLA DIOCESI: DUE APPUNTAMENTI A COMO

«Sono trascorsi venticinque anni dalla storica visita di san Giovanni Paolo II alla diocesi di Como, il 4 e 5 maggio 1996. È giusto che in quelle date ne facciamo memoria, in un clima completamente diverso da allora, e riconosciamo che si è trattato di una grande grazia speciale». Con queste parole il Vescovo monsignor Oscar Cantoni. A distanza di 25 anni la Chiesa di Como fa memoria di quella visita: un papa tornava nella diocesi di sant’Abbondio dopo 900 anni. Ripercorrendo le orme di alcuni dei momenti salienti di quella presenza, sono due gli appuntamenti in calendario, che potranno essere vissuti sia in presenza, nel rispetto dei protocolli per il contenimento della pandemia da coronavirus, sia attraverso le dirette streaming sul canale YouTube del Settimanale della diocesi di Como.

– Questa sera, martedì 4 maggio, alle ore 20.30, in Cattedrale, a Como, il Vescovo Oscar guiderà il Santo Rosario. A seguire ci sarà un intervento da remoto di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, sul tema della misericordia in San Giovanni Paolo II.

– Mercoledì 5 maggio, alle ore 18.00, sempre in Cattedrale a Como, ci sarà la Santa Messa. Presiederà l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, che fu cerimoniere di papa Giovanni Paolo II e responsabile delle Giornate Mondiali della Gioventù dal 1992 al 2000.

In occasione di questo anniversario, viene anche lanciata una proposta di solidarietà. Ci sono a disposizione 100 medaglie commemorative della visita di san Giovanni Paolo II, realizzate 25 anni fa su disegno del maestro Eli Riva. Chi le desidera può fare un’offerta di 20 euro a medaglia: tutto il ricavato sarà devoluto alla Caritas per affrontare le tante forme di povertà e fragilità. Per info, rivolgersi alla Caritas diocesana, allo 031.0353541; info@caritascomo.it.

4 maggio 2021 – Preghiera del Rosario

Commemorazione del 4 maggio 1996

RIFLESSIONE DEL VESCOVO MONSIGNOR OSCAR CANTONI

TESTO SOTTO EMBARGO FINO ALLE ORE 21.00 DEL 4 MAGGIO 2021

La visita di san GIOVANNI PAOLO II alla diocesi di Como, il 4 e 5 maggio 1996, è inscritta negli avvenimenti più solenni e memorabili della storia della nostra Chiesa e del nostro Territorio. L’ultimo passaggio di un papa a Como era avvenuto ben novecento anni prima, quando papa Urbano II ha consacrato, il 3 giugno 1095, la nostra basilica di sant’Abbondio.

Il 4 e 5 maggio di venticinque anni fa sono stati giorni di festa e di intensa gioia, in cui molte persone si sono lasciate coinvolgere entusiasticamente, cristiani e cittadini di ogni credo, onorati per questa illustre visita.

Molti di noi erano presenti la sera del 4 maggio proprio qui in cattedrale, dove il santo Padre ha pregato con noi il Rosario e ci ha rivolto un discorso augurale. Vogliamo fare memoria anche dei nostri fratelli e sorelle, allora presenti con noi e che ci hanno la-sciato per la vita eterna nel corso di questi anni. A partire dal nostro vescovo, Alessandro Maggiolini, che era ben conosciuto dal Papa ed è riuscito ad invitarlo non solo a venire a Como, ma a trascorrere con noi due giornate.

Noi, questa sera e domani, non possiamo però fermarci solo a rievocare l’evento storico di 25 anni or sono, ma lo vogliamo leggere e interpretare nel suo significato di fede. Fare memoria di un evento per noi cristiani si traduce innanzitutto in una occasione di preghiera di lode e di ringraziamento al Signore, perché proprio attraverso il papa, Dio ha visitato il suo popolo. Si è trattato di un vero e proprio momento di grazia, dentro il quale il Signore ci ha raggiunto con il suo amore, ci ha confermato nel nostro cammino di fede e ci ha aperto a un nuovo futuro.

Fare memoria della visita del Papa significa per noi anche domandarci come abbiamo saputo accogliere e valorizzare la grazia ricevuta. I doni di Dio ci trasformano, i doni di Dio non si esauriscono nel tempo, sono creativi, ci rimettono in cammino con fiducia e speranza.

Una comprensione più profonda dell’evento, quindi andando al di là della semplice cronaca, ci aiuta a sentirci impegnati a vivere oggi in sintonia con quanto il Papa ci ha la-sciato, non solo con la sua parola, ma con la sua stessa presenza di pastore universale, con i gesti spontanei propri alla sua figura carismatica.

Il Papa ci ha aiutato ad uscire dal nostro spazio geografico e affettivo per sentirci, quali figli della Chiesa, diffusa su tutta la terra, in piena comunione con lei, per condividere le gioie e le speranze della intera umanità.

La visita del Papa ci deve aver aperto il cuore anche sulla comunione profonda che caratterizza i discepoli del Signore, che formano un solo gregge, guidato nel nome del

Signore dal Pastore della Chiesa universale, nella quale la Chiesa è chiamata a testimoniare quell’unità, invocata da Gesù, che deve caratterizzare tutti i suoi discepoli.

E ora, invocando Maria, mentre riviviamo i misteri di Cristo, sottolineiamo particolarmente le speciali intenzioni di preghiera che ci ha affidato san Giovanni Paolo II nella preghiera del rosario di quella sera: “Perché Maria sostenga i cristiani nel loro quotidiano pellegrinaggio della fede, rafforzi la loro fedeltà agli impegni evangelici ed apra i cuori alla carità verso tutti, specialmente verso i meno fortunati”.