Comunicato nr. 7/2021

Supplica al Crocifisso nel I venerdì di Quaresima – Due serate sulla “Fratelli tutti”

PRIMO VENERDÌ DI QUARESIMA: IL VESCOVO HA PRESIEDUTO LA VIA CRUCIS CON L’ESPOSIZIONE DEL SS. CROCIFISSO DI COMO

Venerdì 19 febbraio, alle ore 15.00, il Vescovo monsignor Oscar Cantoni ha presieduto la Via Crucis dalla Basilica del SS. Crocifisso di Como. Nella sua meditazione il Vescovo Oscar ha proposto la supplica da lui scritta al Crocifisso.

Preghiera al Crocifisso di Como

Santo e amato Crocifisso, riflesso della bontà di Dio e della sua fedeltà verso di noi: Tu da secoli accompagni e sostieni il cammino di fede dei fratelli e sorelle di questa Città e di tutta la nostra Chiesa di Como, anche e soprattutto nei momenti di dolore e di prova.

Tu, volto della Misericordia e della tenerezza di Dio Padre, vieni in nostro aiuto!

Tu conosci la nostra debolezza e continui ad esserci vicino in questi momenti di trepidazione per la presenza devastante del coronavirus, che ha sorpreso e sconvolto le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre attività quotidiane.

Sostieni quanti sono impegnati nell’affrontare questo periodo di emergenza e si prodigano generosamente al servizio dei malati e delle loro famiglie.

Dona conforto ai sofferenti, soprattutto alle persone più esposte, gli anziani, le persone sole e quanti sono infettati dal virus. Sia vincente la generosità di coloro che sacrificano il loro tempo e le loro energie per sostenere quanti abbisognano di cure, di vicinanza e di ogni genere di aiuto.

Fa’ che ciascuno di noi impari la lezione che deriva da questo momento di smarrimento e di prova. A volte ci siamo creduti onnipotenti, a tal punto di credere di poter fare a meno di te, Signore della nostra vita. Oggi ci scopriamo feriti, fragili e deboli, incapaci di trovare salvezza

in noi stessi o nelle sole risorse della scienza e della tecnica. Fa’ che ci lasciamo salvare da te, che ci liberi dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento.

Aiutaci a tornare a te con fiducia e a confidare nella tua divina potenza, che metti a servizio dell’amore. Tu ci doni sempre il tuo Spirito perché diveniamo uomini e donne di comunione, capaci di condividere la gioia e di sperimentare la fraternità, così la carità sia una costante della vita di tutta la Chiesa, a imitazione di te, o Cristo Signore, che ci hai amato e donato tutto te stesso per noi.

Tu che vivi e regni nei secoli glorioso. Amen.

+ Oscar Cantoni, vescovo

DUE SERATE SULLA “FRATELLI TUTTI”: IL 23 FEBBRAIO, NEL CONTESTO DELL’ARGOMENTO “AMICIZIA SOCIALE E FRATERNITÀ UNIVERSALE”, LA PROIEZIONE IN ANTEPRIMA DI UN DOCUMENTARIO SU DON ROBERTO MALGESINI

Fratelli Tutti è la terza enciclica di papa Francesco, dopo la Lumen fidei (datata 29 giugno 2013, preparata, di fatto, da Benedetto XVI e poi siglata anche dal neoeletto pontefice) e la Laudato sì (24 maggio 2015). Il nuovo documento magisteriale, “sull’amicizia sociale e la fraternità universale” – così si legge nel sottotitolo – è stato firmato ad Assisi, sulla tomba di san Francesco, il 3 ottobre 2020 e pubblicato ufficialmente il giorno successivo, nella memoria liturgica del santo.

La Fratelli Tutti è oggetto di due percorsi di studio e approfondimento, promossi dalla diocesi di Como, su iniziativa del Coordinamento pastorale, con l’organizzazione dell’Ufficio Cultura (che si occupa anche di formazione) e Comunicazione. Un itinerario è specifico per i presbiteri. L’altro è aperto a tutti (laici, sacerdoti, religiosi, persone interessate all’argomento), articolato in due incontri serali on line sul canale YouTube de “Il Settimanale della diocesi di Como”: il 23 febbraio e il 9 marzo alle ore 20.45. Questo il link diretto: https://youtu.be/UoDr3R_c-wU.

Perché questa proposta? A spiegarlo sono don Alberto Pini – vicario episcopale per la Pastorale – e don Angelo Riva – delegato dell’Ufficio Cultura e Comunicazione: «C’è il rischio che la Fratelli tutti scivoli via. Un po’ a motivo del suo tema, alla base della nostra stessa fede, ma oggetto, da parte di talune correnti di pensiero, di una lettura semplicistica che, guardando ad alcune delle interpretazioni fornite, è stata anche fuorviante. Un po’ per la struttura stessa del documento, che ha uno stile semplice ma poco sistematico e che richiede una “guida” fra gli innumerevoli spunti dati». Per questo motivo l’itinerario proposto, essenziale e strutturato su due macro-aree dell’Enciclica, vuole evitare «che vadano dispersi la

ricchezza e l’impulso che papa Francesco, col suo magistero, intende trasmettere alla Chiesa universale, invitando all’apertura e al dialogo, mettendosi in discussione, sollecitando al confronto i cattolici con i credenti di altre religioni e anche con chi non crede».

I relatori delle due serate saranno i responsabili dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale, del Lavoro e la Cura del Creato.

– Martedì 23 febbraio interverrà don Andrea Del Giorgio, su «Amicizia sociale e fraternità universale»: il rapporto fra appartenenza comunitaria e apertura universalistica.

– Martedì 9 marzo sarà don Gianpaolo Romano ad approfondire il tema «Siamo tutti sulla stessa barca»: opportunità e rischi della globalizzazione del mondo.

Martedì 23 febbraio, nel contesto dell’argomento “Amicizia sociale e fraternità universale”, la serata avrà un’appendice molto significativa: la proiezione in anteprima di un documentario, della durata di 15 minuti, su don Roberto Malgesini. Il cortometraggio è stato realizzato da “Fondazione Missio”, su richiesta della Conferenza episcopale italiana e in collaborazione con “Il Settimanale della diocesi di Como”, in occasione della “Giornata mondiale dei missionari martiri”, che si celebra il 24 marzo. Il tema per il 2021 è “Vite intrecciate”. Attraverso 7 intense interviste il documento video ricostruisce la figura di don Roberto Malgesini, raccontando la sua testimonianza di Vangelo che ha intrecciato vita con tutti, secondo lo stile del “buon samaritano” di cui parla papa Francesco proprio nella Fratelli Tutti. «Mettersi seduti ad ascoltare l’altro – scrive il Papa – è un paradigma di atteggiamento accogliente, di chi supera il narcisismo e accoglie l’altro, gli presta attenzione, gli fa spazio… Prendiamoci cura della fragilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale e attento, l’atteggiamento di prossimità del buon samaritano… C’è un riconoscimento basilare, essenziale da compiere per camminare verso l’amicizia sociale e la fraternità universale – leggiamo ancora nell’Enciclica –: rendersi conto di quanto vale un essere umano, quanto vale una persona, sempre e in qualunque circostanza». Tutti atteggiamenti che don Roberto ha incarnato nella sua vita e che il documentario che verrà proposto in anteprima il 23 febbraio mette bene in luce.