Comunicato nr. 20/2019

Inizio del Triduo Pasquale

INIZIO DEL TRIDUO PASQUALE

 

Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio

il triduo “della morte sepoltura e risurrezione” del Signore, “centro di tutto l’anno liturgico”.

 

Alle ore 18.30 in Cattedrale si celebrerà la messa vespertina pontificale della “Cena del Signore”. In tutte le parrocchie della diocesi sono presentati all’inizio della celebrazione gli olii santi benedetti dal vescovo nella messa crismale. I temi dominanti la celebrazione eucaristica, nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù, sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia in Cattedrale propone:

– il rito della lavanda dei piedi;

– la solenne reposizione e l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che, a conclusione della celebrazione, sarà animata dalla parrocchia di San Fedele.

 

Venerdì Santo 19 aprile

 

– Alle ore 9.00: siamo invitati a pregare, in Cattedrale, la Liturgia delle ore con i Canonici del Capitolo.

 

Venerdì Santo, come accade da secoli, il Crocifisso sarà portato in processione per le strade della città. A guidare la folla ci sarà il Vescovo, monsignor Oscar Cantoni. Quest’anno, secondo un’alternanza che ha comunque conosciuto deroghe per particolari ricorrenze, feste o anniversari, il carro del Crocifisso percorrerà il cosiddetto “giro corto”. Alle ore 15.00 la partenza dalla Basilica di viale Varese, poi un tratto del viale fino a via Cattaneo, svolta in via Cadorna e arrivo in via Milano all’altezza della chiesa di San Bartolomeo. Qui il Vescovo benedirà la città ricordando il miracolo avvenuto esattamente 490 anni fa, il 25 marzo 1529.

Era un giovedì santo e, all’epoca, era quello il giorno della processione. Si compiva il cosiddetto “giro delle sette chiese”, dirigendosi verso le chiese di santa Chiara e di san Rocco nell’allora borgo di san Protaso. Per proteggere la città dalle scorribande nemiche, il ponte sul Cosia, quindi poco oltre il monastero di San Bartolomeo, era sbarrato da una catena. Il capitano Lazzaro de Maino rifiutò l’apertura dei chiavistelli per lasciar passare la processione. A quel punto il confratello che portava il Crocifisso si piegò per consentirne il passaggio sotto le catene. Un braccio della Croce – quella in legno dorato che oggi viene portata in processione e precede il carro del Crocifisso – toccò la catena che si spezzò, così pure le pietre portanti del muro. A ricordo di quell’evento, un anello di quella catena ancora oggi è visibile sullo spigolo della chiesa di San Bartolomeo.

Dopo la benedizione, la processione riprenderà scendendo da via Milano fino a piazza Vittoria, dove svolterà su viale Cattaneo, per poi dirigersi su viale Varese e quindi rientrare in basilica. Qui il Crocifisso sarà riportato in cima al palco allestito per il bacio. Il Vescovo, monsignor Cantoni, pronuncerà l’omelia e, al termine, si svolgerà la cerimonia della riconoscenza, ovvero l’offerta del cero votivo della città di Como, per la miracolosa protezione dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. A portare il cero, in rappresentanza della città, sarà il sindaco Mario Landriscina. Il rito si concluderà con la benedizione da parte del Vescovo Oscar. Al termine della processione sarà possibile baciare il Crocifisso.

Il bacio del Crocifisso proseguirà fino a sabato 20 aprile, quando alle 15.00 ci sarà la solenne reposizione.

 

– Alle ore 18,30: solenne azione liturgica nella  basilica Cattedrale. L’ingresso del celebrante è caratterizzato da una profonda austerità legata al tono dell’intera celebrazione:

  • non viene eseguito alcun canto;
  • la processione d’ingresso si snoda accompagnata da un profondo silenzio e si conclude con la prostrazione del Vescovo dinanzi l’altare.

Gli altri momenti della celebrazione sono:

  1. La liturgia della Parola durante la quale si legge la Passione del Signore secondo il vangelo di Giovanni e si propone l’ antica preghiera universale.
  2. L’adorazione della Croce.
  3. la comunione con il Pane Eucaristico consacrato durante la messa del giovedì Santo.