Comunicato nr. 16/2019

Conferenza stampa, a Como, con le “Gen Verde”: per il loro spettacolo Teatro Sociale di Como ormai verso il tutto esaurito

CONFERENZA STAMPA, A COMO, CON LE “GEN VERDE”:

PER IL LORO SPETTACOLO, TEATRO SOCIALE DI COMO

ORMAI VERSO IL TUTTO ESAURITO

 

 

Sono arrivate a Como le artiste dell’international perfoming group, tutto al femminile, Gen Verde. Ospiti del Centro diocesano di pastorale giovanile, dal 3 all’8 aprile saranno presenti sul territorio con una doppia proposta. Prima i laboratori di canto, danza, percussioni e teatro dal titolo “Start Now”. Tre workshops a cui sono iscritti una cinquantina fra ragazze e ragazzi della diocesi di Como, per prepararsi, grazie al tutoraggio di una ventina di componenti del gruppo, a calcare la ribalta del Teatro Sociale di Como la sera di domenica 7 aprile, a partire dalle ore 20.30, proprio insieme alle Gen Verde, nello spettacolo “From Inside Outside”.

 

 

Le Gen Verde sono disponibili a incontrare la stampa giovedì 4 aprile, alle ore 14.15

presso il Centro Pastorale Cardinal Ferrari di Como,

insieme ad alcuni dei ragazzi che partecipano ai diversi workshops.

In questa occasione sarà possibile non solo parlare con loro

ma vedere anche in che modo si svolgono i laboratori artistici che prepareranno i giovani a recitare, cantare, suonare e ballare sul palco insieme alle Gen Verde.

 

 

Como, dunque, in queste ore è nel cuore del tour mondiale che ha portato le Gen Verde prima in una tournee fra Caraibi e Centro America a inizio 2019. Un periodo nel quale hanno affiancato anche i giovani presenti a Panama per la Giornata Mondiale della Gioventù e hanno animato sia le periferie di Città di Panama (con alcuni progetti di inclusione sociale attraverso l’arte), sia i momenti insieme a papa Francesco. Ora, dopo altre date in tutta Italia e prima di partire per il Portogallo, sono a Como. Lo spettacolo parla della luce e della speranza che ogni giovane porta dentro di sé e che aspetta solo di essere portata all’esterno. I laboratori, invece, nascono da un’esperienza fra Israele e Palestina. Sono riuscite a far dialogare, sempre attraverso l’arte, giovani cristiani, ebrei e musulmani, un esempio di pace e incontro che ora viene replicato in tutto il mondo, sia in contesti ad alta tensione, sia in realtà dove i conflitti sono meno evidenti. «In Occidente – riflette l’italiana Alessandra Pasquali – i conflitti si chiamano solitudine ed egoismo». Grande attesa, dunque, per le Gen Verde. Il Teatro Sociale è ormai al completo: per gli ultimi posti a disposizione si può contattare il Centro diocesano per la Pastorale giovanile allo 031-267421-1-311 (unico autorizzato alla vendita).

 

Le “Gen Verde” nascono 53 anni fa, nella cittadella del Movimento dei Focolari di Loppiano, in Toscana (la prima delle 33 cittadelle presenti in tutto il mondo, fondata personalmente da Chiara Lubich): contano oggi una ventina di artiste di 15 differenti nazionalità. In questi 53 anni di attività il gruppo Gen Verde (il cui nome è legato a una batteria verde, la prima percussione che ha accompagnato le performances della band) ha visto alternarsi quasi 150 fra cantanti, musiciste, attrici, tecnici e danzatrici. Nel palmares oltre 2mila spettacoli in tutto il mondo, centinaia di eventi, tour musicali, 72 album pubblicati in 10 lingue diverse, collaborazioni con artisti internazionali.

 

 

 

A COMO, L’8 APRILE, INCONTRO CON PADRE ALEX ZANOTELLI

 

Su invito della Caritas della Diocesi di Como e dei Missionari Comboniani, padre Alex Zanotelli sarà a Como il prossimo lunedì 8 aprile per raccontare la sua esperienza di vita e di missione. L’incontro, il cui titolo riprende quello del Sinodo diocesano “Testimone e annunciatore della misericordia di Dio”, avrà luogo nella chiesa di San Paolo a Sagnino (via Sagnino, 60), quartiere di Como, a partire dalle 20.45. L’incontro è aperto a tutti. Il missionario comboniano, già direttore della rivista Nigrizia, è conosciuto sopratutto per i suoi anni passati nello slum di Korogocho, a Nairobi, dove ha condiviso la vita con gli ultimi degli ultimi. Attualmente vive nel quartiere Sanità di Napoli, uno dei simboli del degrado sociale, ma anche della possibilità di rinascita, del nostro Paese. In un contesto diverso, come a Korogocho, ha un solo obiettivo di fondo: “Aiutare la gente a rialzarsi, a riacquistare fiducia”.