Comunicato nr. 17/2018

La Santa Sede ha autorizzato la fusione dell’Istituto delle Pie Figlie della Sacra Famiglia di Mese (So) con l’Istituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza (Guanelliane)

LA COMUNICAZIONE DEL VESCOVO MONSIGNOR OSCAR CANTONI
Carissimi fedeli, è mio compito comunicare ufficialmente all’intera Chiesa di Como che la Santa Sede, in data 19 marzo 2018, ha concesso l’autorizzazione alla fusione dell’Istituto delle Pie Figlie della Sacra Famiglia – quelle che molti di noi conoscono come le “Suore di Mese” – con l’Istituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, dette Guanelliane. Si tratta di due Istituti profondamente radicati nel tessuto e nella storia della nostra Chiesa locale, ai quali siamo in modi diversi, ma comunque debitori. Suscitati dallo Spirito Santo nello stesso momento storico a partire da due fondatori, entrambi di origine valchiavennasca, don Primo Lucchinetti e san Luigi Guanella, differenti nei modi ma animati dallo stesso amore per Dio e per la Chiesa, i due Istituti che già erano accomunati da un analogo carisma e operavano in sintonia di intenti, ora si trovano a diventare una cosa sola. Non si tratta quindi della soppressione dell’uno o dell’altro Istituto, ma di una riunificazione a partire dal carisma proprio di entrambi. Lasciate che rivolga il mio pensiero subito alle care suore di Mese alle quali già in passato sono stato debitore di riconoscenza per l’aiuto in tante attività. Oggi più che mai mi sento di esprimere a loro la mia gratitudine non solo per quanto hanno fatto in passato, ma soprattutto per il coraggio e l’esempio che ci offrono in questo momento. Non possiamo negare, infatti, che si tratta di una scelta impegnativa, e in parte anche sofferta, che ovviamente nasce dalla scarsità delle vocazioni dell’Istituto delle suore di Mese e dalla necessità di garantire alle religiose di poter vivere in maniera degna la loro consacrazione, anche in questi tempi nei quali l’Istituto è formato in prevalenza da religiose anziane. Ma se fermassimo a questa lettura il nostro sguardo, sarebbe davvero riduttivo. Lo Spirito Santo ha progetti che vanno ben oltre i numeri e le strutture. Come ha saputo suscitare, quando era il tempo, il carisma delle Pie Figlie della Sacra Famiglia per costruire il Suo progetto, così oggi lo Spirito chiede a loro di crescere in modo nuovo nella direzione della comunione, per mettere in risalto che è lo Spirito a condurre la Chiesa e che è nella docilità alla sua azione che compiamo la volontà di Dio. In questi tempi sono rimasto positivamente stupito ed edificato dalla testimonianza di fede e di gioia con la quale le Pie Figlie della Sacra Famiglia hanno affrontato questo passo e questo mi ha interrogato non poco riguardo a tante rigidità con le quali ci ancoriamo alle nostre strutture del passato che ci impediscono di camminare come Chiesa sulle vie nuove che lo Spirito oggi ci indica. Allo stesso modo sento di esprimere analoga gratitudine alle Figlie di Santa Maria della Provvidenza che hanno saputo guardare a questa fusione senza interrogarsi troppo sugli oneri e gli impegni ai quali andranno incontro e che si sommeranno a tutti quelli che già il loro Istituto vive, come accade oggi in ogni Istituto di vita religiosa in Italia. Piuttosto hanno saputo leggere in questo passaggio una particolare predilezione che il Signore ha avuto per la loro fondazione e hanno voluto rispondere nella linea della fraterna accoglienza ispirata all’insegnamento del vangelo. Quanto grande sia stata la ricchezza emersa in questo passaggio lo si comprende bene ascoltando il racconto di come esso sia avvenuto: ad ogni passo, ciò che sembrava essere uno sforzo è divenuto sorprendentemente una nuova risorsa. E mi viene spontaneo chiedermi quali altri doni lo Spirito riservi alla nostra Chiesa, celandoli sotto questi cambiamenti a noi poco chiari e apparentemente faticosi. Per questo invito tutti ad accompagnare con la preghiera, la riconoscenza e il sostegno concreto le suore di entrambi gli Istituti e ad invocare lo Spirito Santo perché ci aiuti a cogliere la fecondità della sua azione, senza ostacolarla con l’eccessivo legame a noi stessi e alle nostre prerogative. Invoco su tutti e in particolare sui membri dei due Istituti religiosi la benedizione del Signore.

LA COMUNICAZIONE DELLE SUORE DI MESE E DELLE SUORE GUANELLIANE
Nell’esortazione Vita Consecrata Giovanni Paolo II scriveva: “La vita consacrata è annuncio di ciò che il Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito compie con il suo amore, la sua bontà, la sua bellezza.” Dopo il Concilio Vaticano II “un grande impegno è stato profuso da ciascuna famiglia religiosa nella rilettura dell’ispirazione primitiva degli Istituti. Oltre a custodire l’intendimento dei Fondatori aveva lo scopo di proporre risposte ai segni dei tempi. Come ci ricorda l’ultimo documento emanato dal Dicastero per la vita consacrata “Una parola del Signore Gesù può illuminare il cammino della Vita Consacrata nello spirito del rinnovamento voluto dal Concilio Vaticano II: vino nuovo in otri nuovi.” Ecco, pertanto, che la Congregazione delle Pie Figlie della sacra Famiglia si è interrogata su come garantire effettivamente la conduzione di una vita consacrata secondo il magistero della Chiesa nella concretezza delle circostanze attuali (età media avanzata e progressiva riduzione del numero delle consorelle). Unite, mediante la preghiera e le risonanze condivise, abbiamo cercato di leggere i segni dei tempi per volgerci docilmente alla volontà di Dio, che conosce i ritmi del tempo e della vita. Nella lettera ai consacrati Papa Francesco scrive: “La comunione e l’incontro tra differenti carismi e vocazioni è un cammino di speranza. Nessuno costruisce il futuro isolandosi, né solo con le proprie forze, ma riconoscendosi nella verità di una comunione che sempre si apre all’incontro, al dialogo, all’ascolto, all’aiuto reciproco e ci preserva dalla malattia dell’autoreferenzialità.” Incoraggiate da queste parole abbiamo proceduto su un doppio binario: uno sguardo volto all’interno, introspettivo, ed uno all’esterno, verso l’incontro con altre Congregazioni. Si è scoperto che alcuni aspetti, unici per le Pie Figlie della sacra Famiglia, erano altrettanto fondamentali per la Congregazione di don Guanella. E non solo: tra i due Fondatori, don Primo Lucchinetti e san Luigi Guanella era intercorsa una fitta corrispondenza fatta di consigli, interrogativi, aiuti reciproci. Più volte i due avevano valutato la possibilità di un “mutuo soccorso”: un obiettivo, potremmo dire “con il senno del poi”, concretizzatosi oggi. Ne è scaturito un percorso di reciproca conoscenza che, tappa dopo tappa, ha condotto entrambe le Congregazioni a considerare oltre che possibile, proficua una fusione. Siamo così ad annunciare che la Santa Sede, con Decreto del 19 marzo 2018, Solennità di San Giuseppe (Patrono di entrambe le Congregazioni) ha concesso «l’autorizzazione affinché l’Istituto delle Pie Figlie della Sacra Famiglia possa fondersi con quello delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza». Si è trattato di un cammino bello, delicato e impegnativo, che ha coinvolto ciascuna di noi a ripercorrere la propria storia vocazionale ed insieme quella dell’Istituto cui apparteniamo. Descrivere i vari sentimenti e le molteplici emozioni che hanno accompagnato le tappe del percorso di fusione non è il fine di questo scritto, che vuole dare l’annuncio ufficiale di un evento importante per la Chiesa Diocesana ed Universale. Ci è sembrato giusto, partecipare la nostra trepidazione per questo momento di grazia ed esprimere riconoscenza a tutti coloro che ci hanno sostenute in questo cammino. “Il Padrone della vigna, che ha reso feconda l’opera delle nostre mani e guidato i cammini,
conceda di saper custodire con mezzi adeguati la novità che ci è stata affidata” (Per vino nuovo in otri nuovi n°56).