Comunicato nr. 15/2018

In preghiera per il lavoro: due appuntamenti a cura della Diocesi, il 26 aprile a Sondrio (col Vescovo Oscar) e l’8 maggio a Como

Due appuntamenti attorno alla memoria di San Giuseppe lavoratore per riflettere e pregare su realtà quotidiane apparentemente lontane da sacrestie e sale di catechismo ma che occupano e interrogano le persone fuori e dentro le comunità cristiane: il mondo del lavoro, la scuola, la formazione professionale, i giovani, il futuro. A questo si prepara la diocesi di Como con la preghiera per il lavoro 2018, a cura del Servizio alla pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato della Diocesi di Como: il 26 aprile a Sondrio con il Vescovo, l’8 maggio a Como. Il tema scelto è: “Cresceva in sapienza, età e grazia – Il lavoro libero, creativo, partecipativo, solidale forma nuovi cittadini e nuovi cristiani”.

 

  • Giovedì 26 aprile, dunque, l’appuntamento sarà a Sondrio presso il PFP (Polo di Formazione Professionale) Valtellina, in via Besta, 3. Alle ore 20.30 il vescovo monsignor Oscar Cantoni presiederà il momento di preghiera proposto dal Servizio alla pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato della Diocesi di Como. Sarà presente anche qualche rappresentante dell’altro istituto di formazione professionale sul territorio, l’ENAIP (Ente ACLI Istruzione Professionale) di Morbegno. La preghiera serale è preceduta, nel pomeriggio sempre del 26 aprile, da un incontro del Vescovo con gli studenti dello stesso PFP.

 

  • Martedì 8 maggio la preghiera per il lavoro, stavolta presieduta dal Responsabile della Pastorale sociale, traslocherà presso la sede ENAIP di via Dante 127 a Como. Anche in questo caso l’inizio è previsto per le ore 20.30.

Il titolo delle iniziative della Diocesi per la giornata del lavoro di quest’anno fa riferimento  all’esperienza formativa e lavorativa di Gesù e strizza l’occhio ai temi in gioco nella Settimana sociale dei cattolici italiani svoltasi a Cagliari nell’autunno scorso. Proprio al tema del lavoro e alla Settimana sociale di Cagliari la Pastorale sociale della Diocesi di Como, nell’ambito degli incontri sui temi della Costituzione italiana organizzati dalle associazioni del “Tavolo di Camaldoli”, dedicherà una mezza giornata di riflessione e confronto il prossimo 26 maggio, a Sondrio.

 

L’attenzione della Chiesa al lavoro e alla formazione professionale ha radici robuste ed esperienze che generano ancora oggi futuro per i giovani. Oltre alla preziosa azione formativa specializzata, si fanno però sempre più urgenti tre interventi a medio lungo termine da pensare insieme al resto della società:

  • la rivalutazione dell’azione di orientamento e di scoperta dei propri talenti fatta all’interno delle agenzie educative di base, dalle scuole primaria e secondaria di primo grado alle parrocchie e agli oratori;
  • un’azione culturale presso le famiglie che recuperi la stima del lavoro manuale e della formazione ad essa collegata;
  • un discernimento sul sistema scolastico e universitario per iniziare ad individuare, “inventare” e formare le nuove figure professionali che i cambiamenti del mercato del lavoro e la cosiddetta industria 4.0 renderanno necessarie nei prossimi decenni.

Anche i Vescovi italiani, nel loro messaggio per la giornata del 1° maggio, si concentrano sul tema della sfida per il lavoro, contro una logica che massimizzi solo il profitto. La Commissione per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana invita a una riflessione sulla necessità di creare un “buon” lavoro, favorendo i giovani, a partire dalla formazione scolastica e professionale, contro ogni forma di “inequità” e disuguaglianza.

 

L’Ufficio diocesano di Como per la pastorale del lavoro riprende alcuni di questi temi. Due in particolare saranno al centro delle preghiere per il lavoro che si vivranno in diocesi nei prossimi giorni. Il primo riguarda la formazione dei giovani. «Si sente l’urgenza – dicono dal Servizio alla pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato della Diocesi di Como – di una formazione che dia strumenti per lavorare bene, ma anche per cogliere il sapore, la bellezza, il senso del lavoro, di qualunque lavoro, davvero degno. Il secondo aspetto è avere sempre nel cuore e nella mente i più deboli, coloro che faticano e faticheranno a trovare un reale accesso al lavoro. Soprattutto per loro si deve continuare a spendere energie per programmare e far nascere iniziative che possano agevolare, con un ventaglio di modalità, anche inserimenti lavorativi».